martedì, marzo 06, 2007

Borat

Lo scorso weekend, come molti appassionati, sono andato a vedere la proiezione del tanto atteso film "Borat".
Il film veniva descritto da più parti come un insime di scatch politicamente scorretti che prendevano di mira diverse culture, a partire da quella kazaka.
Il risultato è un film che lascia gli spettatori a terra con le lacrime agli occhi. E' impossibile non ridere di gusto per le assurdità che il bravissimo Sacha Baron Cohen propone lungo un viaggio dal Kazakistan fino a Malibù dove incontrerà il suo sogno erotico Pamela Anderson.
L'irriverenza di questo film ha fruttato al protagonista denunce da parte di svariate comunità, da quella Kazaka, che gli ha fatto chiudere il sito ufficiale con il dominio del Kazakistan, a quella zingara. Gli unici che non lo abbiano denunciato sono le comunità ebree, poiché il protagonista è egli stesso un ebreo.

il film è strutturato in maniera tale da far sembrare vere molte delle gag che vi sono proposte. Ed in effetti molte di esse lo sono; infatti molti degli scatch sono delle vere e proprie Candid Camera che tendono a mettere in luce un imbarazzo autentico da parte dei protagonisti coinvolti.

Pecca non da poco nella versione italiana è il doppiaggio. Affidato allo studio del bravissimo Tonino Accolla, la voce del protagonista è affidata a Pino Insegno, che lo caratterizza più con una voce da ritardato che con la voce di chi parli male l'italiano (con accento dell'est). Molto spesso poi la voce sembra quasi fuori sincrono e dà l'idea di alcuni vecchi filmati dove in sottofondo si sentiva l'audio originale.

A parte questo, il film vale la pena di essere visto.

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