domenica, ottobre 29, 2006

V for Vendetta


Questo è l'ultimo film che ho visto in DVD. Molto molto bello. E' tratto da un fumetto di Alan Moore che non ho letto, se voleste delucidazioni su tale fumetto fate un salto da smoky man uno dei più grandi esperti nazionali su Alan, quindi non starò qui a sindacare sulla fedeltà con il fumetto originale. Di sicuro posso dire che mi è piaciuto tantissimo e posso riconsiderare la capcità dei Wachowski Bros, dopo che mi avevano dato un'illusione con Matrix e l'avevano disattesa facendo quelle due porcate di sequel.
Nel film c'è un bel cast, V è il bravo Hugo Weaving, entrato nella stroria per il suo "Agent Smith" in Matrix; la protagonista femminile è Natalie Portman, la bambina di Leon, poi regina nei prequel di Guerre Stelalri di Lucas. A me poi ha colpito tanto l'interpretazione di Jhon Hurt, padre di Penelope Cruz nel "Mandolino del Capitano Corelli", che ricorda moltissimo Ian McKellen in un Riccardo III ambientato al tempo dei Nazi (ammetto anche di averlo scambiato per lui).

La storia del film, e del fumetto, parla di un uomo "incazzato" che trae spunto per una rivolta da una vicenda del XVII secolo, dove un rivoluzionario anarchico, Guy Fawkes, cerca di far saltare in aria il parlamento inglese. Le vicende avvengono in un futuro immaginario, dove gli USA sono caduti in decadenza e il regno unito è di nuov agli splendori del XIX sedcolo.

Il protagonista non appare mai con il suo volto ma solo con una maschera che di questo anarchico ha le sembianze. Durante la narrazione del film poi si capirà anche il perché della necessità di questa maschera (oltre ad un significato filosofico il protagonista vuole celare ustioni sparse su tutto il corpo). Il mondo in cui accadono gli eventi è un mondo segnato da una finta moralizzazione dei costumi, dove chi è al potere cerca di controllare il comportamento dei propri cittadini con l'uso dei mass media, e quando questo non funzioni, con l'uso della forza. V si scaglia contro questo genere di controllo con la forza e con atti di vero e proprio terrorismo. Memore della sua vita pre-maschera, si scaglia contro coloro che lo hanno portato a diventare quello che è e contro il sistema radiotelevisivo nazionale. Tutto il film è la narrazione dei 365 giorni che il protagonista da come scadenza al popolo inglese, prima di una "commemorazione" delle gesta dell'anarchico del XVII secolo: vuole far saltare in aria il parlamento così come non riuscì al suo predecessore.

Il personaggio di Evey (N. Portman) è inizialmente ambiguo, non si capisce mai bene se si schieri pro o contro V, fino a quando gli eventi la porteranno a prendere una posizione netta. La Portman come attrice deve ancora fare quel salto di qualità che attrici della sua generazione hanno già fatto, si deve ancora liberare del fardello che si porta dietro, non è più la bambina sfigata di Leon. Nel film non è mai perfettamente credibile, c'è sempre qualche cosa che lascia un po' l'amaro in bocca.

Per quanto riguarda il film comunque siamo ad ottimi livelli, è uno dei migliori film tratti da fumetto, anche perché comunque la storia è molto bella di suo, e la trasposizione non è particolarmente difficile. Non presenta le difficoltà di un Fantastici 4 o Superman, qui non ci sono superpoteri da gestire, e comunque il genere è molto fuori dai canoni del comics movie. E' molto più vicino a film di fantapolitica, come Gattaca o Equilibrium.

La storia è un mix di "1984" di Orwell o "Farenheit 451" di Bradbury; cinematograficamente siamo vicini a "Equilibrium", soprattutto per le scene di combattimento, a "28 giorni dopo", e a tutta la serie di film post catastrofici.

Assolutamente da vedere, e forse anche da rivedere, come tutte le opere di Moore si capisce sempre qualche cosa in più alla 5° o 6° rilettura.
Aspettiamo "Watchmen"!!!

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